27 marzo 2011

GENIO E SREGOLATEZZA: MARIO SCHIFANO

Di sicuro ha lasciato una impronta indelebile nell'arte contemporanea e moderna mondiale.
Artista controverso ed affascinante, trincerato nella sua casa-studio, dove la leggenda vuole avesse un televisore in ogni stanza, fagocitava immagini e notizie via tubo catodico che diventavano la sua magnifica ossessione per creare opere, sempre dal carattere romanticamente pittorico, che vivevano in simbiosi con un'ispirazione iper-mediatica. Viveva e creava così negli ultimi anni, il grande Mario Schifano "senza uscire mai, né partire mai, senza allontanarsi dalla sua televisione, dai suoi quotidiani, dalle sue sostanze", come racconta la moglie Monica.



E che per questo interesse spasmodico è stato molto spesso interpretato come l'Andy Warhol italiano per eccellenza, protagonista di una Pop Art tutta partenopea, che per quarant'anni ha dato sfogo ad una produzione torrenziale e versatile, filtrando tutto sempre attraverso la pittura ma curiosando con l'avanguardia del multimediale, sperimentando contaminazioni oramai di culto con la musica, il cinema, il video e la fotografia.

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